Oggi, 16 ottobre 2020, la FAO celebra la Giornata Mondiale dell’Alimentazione istituita nel 1979. Da allora oltre 150 Nazioni in tutto il mondo utilizzano sono alla ricerca di nuove soluzioni ai problemi legati al mondo dell”alimentazione e dell’agricoltura. Dal 1981, ogni anno la Giornata è stata dedicata a un tema specifico.
Quest’anno il tema principale è dedicato a coloro che la FAO definisce Eroi dell’Alimentazione focalizzando l’attenzione sulle lavoratrici e sui lavoratori del mondo dell’alimentazione a tutto tondo.
Le storie raccolte dalla FAO nel quadro dei progetti di cooperazione allo sviluppo portati avanti in questi anni, ci parlano di tante esperienze come quella di Molla Sineshaw, agricoltore in Etiopia. Oppure di Raquel Diego, agricoltrice messicana, di María Perez, della comunità indigena Ixil in Guatemala, e di molti altri che con le loro comunità hanno rafforzato la produzione per garantire cibo sufficiente e aiutare interi villaggi ad uscire dalla povertà.
Viene citato dalla FAO anche il Centro Agroalimentare di Roma, dove i mercati all’ingrosso, nonostante le difficoltà di logistica durante il lock-down, hanno garantito la distribuzione di un’ampia gamma di prodotti. In Africa, lo chef ghanese Elijah Addo, fondatore dell’organizzazione no-profit “Food for All Africa”, durante la pandemia ha aiutato le persone in difficoltà incrementando la distribuzione di cibo che altrimenti sarebbe andato sprecato. In seguito, ha iniziato a distribuire oltre 3.000 pasti caldi alla settimana a famiglie vulnerabili.
Il focus della giornata porta anche con se il motto di “Coltivare, nutrire, preservare. Insieme”, fa inoltre appello alla solidarietà globale per aiutare i più vulnerabili a risollevarsi dalla crisi e rendere i sistemi alimentari più solidi. L’invito che lancia la FAO, è di cogliere la crisi del COVID-19 come un’opportunità di cambiamento. Ognuno di noi può fare qualcosa. Ad esempio evitando gli sprechi e scegliendo con cura i prodotti che acquistiamo nel rispetto della terra, dell’ambiente e dei diritti umani.
Per quanto riguarda invece chi si occupa dell’aspetto governativo ed amministrativo della nostra vita, vi è la promozione delle tecnologie. Tra queste ci sono l’uso di immagini satellitari e di applicazioni mobili che possono ottimizzare le filiere alimentari: in questo modo si può aumentare l’accesso ad alimenti nutrienti, ridurre gli sprechi alimentari, migliorare la gestione delle risorse idriche, combattere malattie e parassiti, monitorare le foreste o preparare gli agricoltori ad affrontare le calamità naturali.
La crisi economica derivata dall’emergenza sanitaria deve oggi diventare un’opportunità per ripensare al nostro sistema economico e alla filiera dell’alimentazione. Giornate come questa, dedicate all’approfondimento di dinamiche che non sempre ricevono la giusta risonanza, ci devono invitare a un momento di riflessione per capire come e quando nel nostro piccolo possiamo aiutare il cambiamento. Il mondo cambierà, un po’ alla volta, nei piccoli gesti, solo così potremo creare nuovi sistemi e un mondo migliore in cui vivere.