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  • COME APRIRE UN GAS
  • GAS
  • prodotti a KM 0

Oggigiorno, siamo abituati a trovare sulle nostre tavole ogni genere di prodotto in qualsiasi mese dell’anno. Ciò, ovviamente, può avvenire soltanto grazie alla grande distribuzione, che preleva i prodotti in qualsiasi parte del pianeta e li porta fino al banco alimentare dal quale ci serviamo.

La conseguenza è che dobbiamo confrontarci con generazioni che non sono più a conoscenza di quale stagione faccia parte un prodotto, credendo che tutti gli alimenti ormai siano reperibili in ogni stagione.

Di tutta questa spiacevole situazione una delle soluzioni è lo sviluppo dei prodotti a KM 0.

COSA SONO I PRODOTTI A KM 0?

Gli alimenti a KM zero, definiti anche con il termine di alimenti ”a filiera corta”, sono prodotti locali che vengono venduti nelle vicinanze del luogo di produzione.

La scelta verso l’acquisto dei prodotti a KM 0 da parte dei consumatori è legato soprattutto all’elevato prezzo dei prodotti nelle grandi catene di supermercati: i prodotti a KM 0 hanno infatti un prezzo più contenuto rispetto ai prezzi presenti nei grandi supermercati.

 QUALI VANTAGGI DEGLI ACQUISTI A KM 0?

Diversi sono i vantaggi portati avanti e che spingono verso l’acquisto di prodotti a KM 0:

  • PREZZI PIU’ BASSI: dovuti ai ridotti costi di trasporto, minore emissione di anidride carbonica e all’assenza dei costi di intermediazione;
  • MAGGIORE ECO-SOSTENIBILITA’: dovuta ai ridotti imballaggi e scarso utilizzo dei prodotti chimici.
  • SVILUPPO DELL’ECONOMIA LOCALE: l’acquisto dei prodotti a km 0 permette di sostenere le piccole realtà del nostro territorio.

CONSUMATORI A FAVORE DEL KM 0

Lo sviluppo dei prodotti a KM 0 ha generato interesse e attenzione da parte dei consumatori. Il cibo a KM 0 acquistati in aziende agricole vicine a noi oltre che garantirci la freschezza dei prodotti, permette di riscoprire la stagionalità dei prodotti del nostro territorio.

Tra i vantaggi che i prodotti a KM 0 hanno comportato, possiamo menzionare anche il ritorno al contatto diretto tra produttore agricolo e il consumatore. Il contadino può vendere i prodotti del territorio in cui vive e lavora, mentre il consumatore è consapevole di comprare merce fresca che non ha subito rincari dovuti al trasporto.

Questo modo di fare la spesa ci permette di riprendere confidenza e conoscenza con la stagionalità dei prodotti, ormai persa da tempo con l’arrivo delle grandi catene di supermercati che sono completamente sommerse di prodotti alimentari: scaffali sempre pieni di qualsiasi prodotto si cerchi.

ACQUISTO SOLIDALE

Si è sempre più alla ricerca della consapevolezza di voler mangiare a KM 0. C’è la voglia di rispettare il nostro territorio, godendo dei frutti che è capace di generare la nostra terra. Tutto questo è possibile grazie anche ai gruppi di acquisto solidale (G.A.S.) che nascono nel tentativo di cominciare a praticare, sui nostri territori, un’economia solidale come alternativa al modello di consumo e di economia globale.

G.A.S. (Gruppo di Acquisto Solidale) sono un gruppo di famiglie che si incontrano e si organizzano per acquistare insieme prodotti alimentari locali. Attraverso un lavoro dei propri soci, individua prodotti provenienti da piccoli produttori locali con la possibilità di di avere un contatto diretto con loro. Con la conseguenza di ridurre l’inquinamento e lo spreco di energia derivanti dai trasporti.

Ciò che rende solidale un gruppo di acquisto è dato dal fatto che i soci pongono alla base della loro collaborazione la solidarietà, la volontarietà e gratuità del proprio lavoro all’interno del gruppo.

COME APRIRE UN GAS

Navigando in rete è possibile proiettarsi alla creazione di un Gas in modo semplice. Il sito Apri un Gas in cinque mosse, ad esempio, spiega passo dopo passo come aprirne uno. Invece attraverso il sito di Economia Solidale è possibile trovare il GAS più vicino, per prendere contatto e ricevere informazioni dettagliate.

E allora cosa aspettiamo? Tutto è a portata di mano.

In conclusione l’espansione di un agricoltura a KM 0 è una scelta sempre più praticata dai consumatori. Il suo sviluppo a favore delle piccole aziende locali, ci permette di prendere più coscienza di quanto lavoro ci sia dietro per produrre ciò che arriva sulle nostre tavole. Un consumo più responsabile e sostenibile è quindi la risposta per un economia che ormai è sempre più spinta verso lo spreco alimentare.

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