La Parrocchia–Basilica Santa Lucia a Mare, situata in uno dei posti più belli di Napoli, vive costantemente una realtà dicotomica. La bellezza panoramica viene “squarciata” da un quartiere, il Pallonetto, situato nelle immediate adiacenze, che già vive di per sé sopravvivendo. Gente che vive di malaffare, ma anche tanti che cercano di guadagnarsi onestamente “il pane”.
Gli effetti del Coronavirus, e qui non sto parlando da un punto di vista medico, hanno letteralmente messo in ginocchio molte famiglie che vivono del quotidiano, con lavori saltuari, piccoli lavoretti che però garantivano la sussistenza di molte famiglie, ma anche diversi artigiani, operai e dipendenti di aziende o pubblici esercizi. Tanti sono taxisti, baristi, camerieri nei ristoranti. Altri invece erano riusciti ad avviare, con non pochi sacrifici, qualche B&B, altri ancora fanno i parcheggiatori abusivi, diverse signore lavoravano come domestiche. Improvvisamente un’ecatombe lavorativa!
La Parrocchia in prima persona ha sentito il dovere di aiutare, in termini pratici. Attualmente, ogni 15 giorni, stiamo sostenendo quasi 300 famiglie distribuendo generi alimentari di prima necessità e intervenendo in alcune situazioni più delicate con altri tipi di aiuti. In questo scenario “pesante”, si è verificato il miracolo della Provvidenza che riempie i cuori e anima la gente a credere e impegnarsi a voler aiutare in qualsiasi modo e secondo le necessità. Ad un appello di collaborazione da parte mia, in cui chiedevo di aiutarmi ad aiutare, sono arrivate disponibilità concrete in vari termini. Più volte siamo stati sostenuti dalla Caritas Diocesana attraverso il CAIR e la cooperativa sociale Ambiente Solidale.
Abbiamo trovato sempre una porta aperta, mai un no, o un non possiamo, ma piuttosto un atteggiamento di unione nel venire incontro alle necessità che si presentavano man mano. E così anche per aiuti che arrivavano da altre parti. Dal 18 maggio gli operatori della Caritas parrocchiale hanno iniziato anche ad ascoltare tutte le famiglie che hanno fatto richiesta di aiuti, affinché la carità non sia solo una distribuzione di spese, ma soprattutto un’esortazione a sperare e un farsi vicino all’uomo che soffre, tante volte, ed ora più che mai, piagato nel corpo e nello spirito.
Oggi ci sentiamo di ringraziare tutti, ma siamo consapevoli che l’emergenza iniziata non si sa quando termini. Siamo coscienti della reale necessità di continuare a chiedere aiuti al fine di evitare che le famiglie, che cercano di vivere onestamente, prese da difficoltà economiche, possano essere sottoposte ad una pressione tale da cedere ad eventuali tentazioni di chiedere aiuto a chi potrebbe approfittare di un disagio economico e psicologico, e stringerli in una morsa che soffoca tal volta fino a morire.
Dobbiamo ricordare, il Signore Nostro Gesù Cristo: è Lui il Re dell’Universo, sempre! E in qualsiasi circostanza, anche la più oscura, se cerchiamo la Sua luce, sapremo quale sia la direzione da prendere. Diamo lode a Dio sempre. Dio insegna che c’è sempre un bene superiore, che non appare nell’immediato, nelle situazioni di gravità. Con questo cuore e questa fede certa, abbiamo affrontato e continuiamo a farlo, questa situazione attuale che sta coinvolgendo il mondo intero, la nostra Italia ed anche il nostro quartiere.
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Don Giuseppe Carmelo, Basilica Santa Lucia a Mare