Il 22 febbraio è stata una data memorabile per la Parrocchia di Santa Brigida. Per la prima volta, grazie alla disponibilità dei Padri Leonardini, si sono aperte le porte della Chiesa per ospitare circa 300 senza fissa dimora al pranzo di carnevale. il tutto, offerto dal Rotary Club Napoli e UNITALSI, e con la collaborazione di Don Enzo Cozzolino, Direttore Caritas Diocesana, sono affluiti numerosi homeless per gustare la tradizionale lasagna napoletana.
Dopo questo evento è giunto il “ciclone Coronavirus” seminando sofferenza e lutti in tutta Italia e nel mondo. Una pandemia, senza precedenti, che ha portato via la vita di numerosi medici, infermieri, sacerdoti, adulti e bambini. L’emergenza sanitaria ha disposto, per evitare contagi e diffusione dell’epidemia l’isolamento delle persone. Tutti a casa, senza uscite, se non per motivi di salute, lavoro e di stretta necessità. Tutto si è fermato, chiuse le chiese, scuole, negozi , ristoranti e bar.
Si sono trovate vie alternative per far sentire la loro voce attraverso social, dirette streaming, non è mancata la Parola di Dio. Le lezioni agli studenti, per il lavoro non ci sono state alternative. L’emergenza sanitaria non ha fermato i governanti, i tutori dell’ordine, il personale sanitario né i volontari Caritas, che nel rispetto delle norme di sicurezza e dei decreti governativi hanno continuato, con l’aiuto di Dio, a prestare il loro servizio caritativo agli ultimi, agli emarginati, ai senza fissa dimora.
I volontari Caritas hanno garantito loro un pasto caldo, un cambio di biancheria e per proteggerli dal virus hanno distribuito mascherine, guanti e gel. hanno donato un sorriso, un conforto per colmare la loro solitudine avvertita maggiormente a causa delle strade deserte. Si sono avuti contatti con il Comune per trovare alloggi ma per loro non “c’erano posti”.
Perdurando la mancanza di lavoro per determinate categorie sociali è dilagatala povertà, i volontari Caritas si sono subito attivati. In poco tempo, hanno distribuito presso le proprie parrocchie, incoraggiati dai parroci, spese alimentari a famiglie bisognose talvolta a domicilio per anziani e disabili. Grazie al C.A.I.R. (Comitato Assistenza Istituzioni Religiose) presieduto da Don Giuseppe Mazzafaro, nonostante sia stato colpito dal virus, e grazie a tutti i suoi collaboratori ha continuato l’attività caritativa, per essere vicino alle categorie più colpite dal Covid-19.
Nel III Decanato un servizio di assistenza ai poveri, coordinato dal Decano Don Giuseppe Carmelo, ha consentito a numerose famiglie (circa 1000) una vicinanza spirituale e materiale. Ancora sono in azione per portare un sostegno alle famiglie che vivono in gravi condizioni economiche. La Provvidenza puntuale, fedele, non è mancata e proprio nei momenti di maggiore difficoltà e calamità ha fatto avvertire la Sua presenza.
Non è mancata la solidarietà e comunione tra le parrocchie per il recupero degli alimenti e scambi degli stessi. Non sono mancati i benefattori che con il loro aiuto silenzioso e discreto hanno contribuito a lenire le sofferenze dei più deboli, non è mancata la presenza autorevole, incoraggiante e determinata di Sua Eminenza, Cardinale Sepe .
La nostra vita non sarà più la stessa. Le paure, le preoccupazioni per sé e per gli altri hanno segnato profondamente i nostri cuori , ma anche in questo momento il Signore ha infuso negli animi la Speranza e certi della Sua protezione siamo pronti per ripartire.
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Genoveffa Tuccillo, Referente Caritas III Decanato