La solidarietà non si è fermata in questi mesi e attraverso il nostro blog più volte abbiamo portato la testimonianza delle tante realtà che ogni giorno sul territorio fanno rete e cercano di aiutare i meno fortunati.
Una delle più importanti è sicuramente la Caritas Diocesana di Napoli. Per capire meglio come si sta muovendo in questi mesi legati indissolubilmente al Covid-19, abbiamo intervistato il coordinatore delle Mense della Caritas di Napoli, Giovanni Scalamogna.
Quando è entrato a far parte della Caritas Diocesana di Napoli e come si svolge il vostro lavoro d’aiuto ai più bisognosi?
“Sono circa 13 anni che faccio parte dell’equipe di volontari della Caritas, come referente delle Mense e come operatore del Centro Ascolto Diocesano. Le Mense distribuiscono pasti quotidianamente a circa 1800 persone al giorno ma non c’è solo questo. Il nostro Centro Ascolto riesce ad alleviare le difficoltà delle famiglie, anche con aiuti concreti come il pagamento di bollette, fitto, scadenze ed altro a circa 30 famiglie settimanalmente. Infine ci sono le Parrocchie che con gli aiuti alimentari vanno incontro alle difficoltà economiche di oltre un migliaio di famiglie mensilmente”.
L’emergenza Covid-19 ha, purtroppo, costretto a cambiare il vostro modo di lavorare. Qual è stato il momento più complesso degli ultimi mesi?
“Sicuramente il Covid-19 ha influito tantissimo sulla gestione delle mense che hanno dovuto cambiare modalità di distribuzione dei pasti, da un’accoglienza ai tavoli alla distribuzione di cestini d’asporto con un pranzo completo. Gli ospiti che mangiano nelle nostre mense, a seguito del Covid sono aumentati di oltre il 30/40%. Il momento più complicato di questo 2020 è stato il periodo compreso tra marzo e maggio”.
Ad oggi, quanti volontari offrono il loro servizio alle mense della Caritas?
“Dipende dalle strutture. Le mense afferenti la Caritas diocesana sono 22 e necessitano di un numero variabile di volontari, da 4 (Mensa San Vincenzo a Porta Capuana) a 20 (Mensa del Carmine) al giorno”.
La cittadinanza napoletana come ha risposto all’emergenza?
“Come al solito con grande solidarietà. Nel periodo emergenziale ha contribuito con tante iniziative: il Carrello della Solidarietà, il Paniere della Solidarietà (chi ha metta, chi non ha prenda) e con offerte in generi alimentari. Inoltre, tante aziende hanno offerto i loro prodotti alimentari per sostenere chi ha più bisogno”.
Cosa si aspetta dai prossimi mesi? Riusciremo a metterci alle spalle questo periodo, oppure gli effetti del Covid sono destinati a lasciare un segno indelebile nella nostra società?
“Per ritornare alla normalità ci vorrà parecchio tempo. Marzo e aprile hanno portato tanta disoccupazione per le fasce più deboli, piccoli commercianti, ambulanti e per tutti coloro che facevano un lavoro a nero, i quali non hanno ricevuto alcun contributo dallo Stato”.