L’economia reale include le risorse in termini di capitale naturale, cioè tutto ciò che la natura dona e non dobbiamo produrre. Ma la crescita che il mondo ha registrato è in realtà antieconomica.
Il comunicato finale dell’ultimo vertice G20 (svoltosi lo scorso novembre a Brisbane) inizia così: “La nostra principale priorità è la crescita globale finalizzata a garantire standard di vita migliori e lavoro di qualità a tutti i popoli del mondo”. Nelle tre pagine del documento la parola “crescita” è ripetuta 29 volte. Del clima si parla solo al paragrafo 19. In totale ci sono 21 paragrafi. Sebbene i membri del summit promettano di “sostenere con forza ed efficienza le azioni volte ad affrontare il problema del cambiamento climatico”, appare chiaro come puntino invece a supportare la “crescita economica e la certezza per le imprese e gli investimenti”. Eppure, da decenni ormai non si registra alcuna crescita reale dell’economia globale. Le politiche promosse dal G20 contribuiranno esclusivamente ad accentuare questa sventurata tendenza.